mercoledì 30 novembre 2011

Non sono mica tutti pazzi..

Ora, qualche doverosa spiegazione.
I fatti fin qui narrati, benchè modificati nel colore e talvolta rimodellati nella forma, sono da prendersi per quello che sono nella sostanza: veri. Certo, a volte mi concedo qualche licenza "poetica" (Luenji non è davvero sparita nel bosco!), ma i protagonisti di queste storie sono drammaticamente veri. Non voglio allarmarvi. Davvero. Ma la persona che vi sta accanto potrebbe essere uno di loro. Fateci caso. Magari ha qualche piccola mania (riordina ossessivamente le matite nel porta penne, prima di sedersi spolvera sempre la sedia, ha quel piccolo tic all'occhio ogni volta che suona il telefono, ecc..) a cui voi non avete mai dato peso. Tenetelo d'occhio. Potrebbe essere un segno. Io non ho detto niente, ma voi, nel dubbio, nascondete il tagliacarte, magari in un cassetto. Uomo avvisato.....Non si sa mai.

Ciòdetto, non voglio invero inoculare in voi alcun timore o angoscia, o peggio paranoia nei confronti del vostro prossimo (Oddio, adesso scrivo come Vendola..), dipingendo un mondo a tinte fosche, pieno di pazzi o mezzo storditi. Insomma, quel che vi racconto sono episodi di vita in hotel, mica quello che succede ad Arkham! Ecco, l'altra sera, mentre guidavo verso il lavoro, poco prima delle 23, pensavo proprio a questo: I clienti sono i clienti, o come mi insegnava qualcuno: gli ospiti. Hanno le loro necessità, le loro idiosincrasie, piccole manie e vizi. Insomma, un pò di indulgenza, siamo tutti essere umani. Non saranno mica tutti pazzi, no?

Arrivo a lavoro. E c'è un'ambulanza.

-Oddio! E' successo qualcosa? E' stato male qualcuno?
-Una cliente è uscita nuda dalla finestra della camera e il suo tipo l'ha seguita -fortunatamente vestito- Quando sono arrivati nel parcheggio lei ha iniziato a malmenarlo . L'ambulanza l'ha chiamata lui. Credo che fra poco arriveranno i carabinieri. Caffé?

Si. Ci vuole un caffè. Di cosa stavamo parlando?



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