mercoledì 5 dicembre 2012

Fuori come un balcone?

Era un agosto caldo e desolato in città. A quel tempo, Milano conservava ancora la curiosa abitudine di svuotarsi durante la settimana di ferragosto, fino a diventare una città fantasma. Era un momento insolitamente tranquillo, ma anche il momento in cui saltavano fuori dalle tane i personaggi più improbabili.
In uno di quei momenti di stasi pomeridiana in cui persino l'orologio faticava ad avanzare, suonò il citofono.

-"Ricevimento.."
-"Si..senta..mi fa entrare? Vorrei delle (ARRIVO!) vorrei delle informazioni...per una (HO DETTO ARRIVO!) per una camera..
-"Si certo.."

Il cancello carraio si apre cigolante e funereo, e una fiat punto scalcagnata entra singhiozzante nel parcheggio. Io la guardo dalla telecamera con occhio inquieto, messo in allarme da un istinto per l'assurdo affinato da anni e anni di esperienza. Il mio naso pizzica: ovvio segnale di qualcosa che non va. La prima conferma ce l'ho già dalla telecamera. Il nostro eroe parcheggia malamente, con una ruota sul prato del giardino, apre la portiera, e sporge fuori le terga. Segue un piede, e resta in quella posizione per qualche secondo. Improvvisamente si getta fuori dalla macchina e sbatte la portiera, ed ecco le frecce che lampeggiano. Avrà chiuso il cane in macchina, suppongo.
Alcuni secondi dopo è davanti a me in tutta la sua gloria: sudaticcio e con la maglietta sporca, si guarda intorno nervosamente.

-"In cosa posso aiutarla?"
-"Voi qui avete camere?"

Devo aver sentito questa domanda un millione di volte, e riesce ancora a sorprendermi. Ma cosa immagina la gente? Un hotel fatto solo di stanze da bagno?

-"Certo signore: questo è un hotel. Le camere sono la specialità della casa!"

Gli faccio un sorriso complice, per fargli capire che non lo sto canzonando. Cosa non vera, peraltro, ma la mia condizione professionale mi costringe a mentire. E con questa scusa tacito la mia coscienza.

-"..ah..e quanto è alto il palazzo?"
Uh?
-"Il palazzo? Beh, è alto nove piani.."
-"Le camere hanno il balcone?"
-"Certo, tranne quelle dell'ultimo piano..vuole vederle?"

Un paio di minuti dopo siamo chiusi in ascensore. Il silenzio è pesante, e intanto mi pongo delle domande sulle sue domande. Quanto è alto il palazzo? I balconi? Perchè tanto interesse? Che sia un addetto del comune? Assessore all'urbanistica? Architetto mancato? Intanto arriviamo alle stanze dell'ultimo piano. Sono delle mansarde senza balcone (ad alcuni piacciono, non sono  mai riuscito a spiegarmi perchè) : soltanto una finestrella che si apre sul soffitto e guarda il cielo caliginoso.

-"Questa si apre?"

Gli mostro il meccanismo di apertura, sempre più inquieto. L'omino afferra una sedia e ci sale sopra: apre la finestra e mette fuori la testa. Non vede altro che le tegole del tetto, e qualche nido di piccione.

-"Uhmm.."

Scende pensieroso dalla sedia, e torniamo nella hall. Discutiamo delle tariffe e disponibilità (alla fine pare indirizzato all'ottavo piano, per via del balcone) e intanto che ne parliamo sento da lontano come una voce, persa nel silenzio della città. Lui sembra non notarla. Io non ci faccio caso, almeno finchè un ospite non entra affannato.

-"C'è una signora chiusa in macchina, nel parcheggio, che chiede aiuto!"

Sposto lo sguardo verso il nostro tipo, ma quello ha già afferrato i depliant dell'hotel e, spintonando via quell'altro, esce di corsa dalla porta. Esco anch'io, e lo vedo da lontano aprire la portiera della punto e contemporaneamente, una voce di donna:

-"PORTAMI A CASA! PORTAMI A CASA! "

E la portiera si chiude. La macchina resta ferma per altri dieci minuti, dopo di che, lentamente, riparte, e se ne va.

Resto a fissare il vuoto nel parcheggio dell'hotel, ben conscio di aver scampato qualcosa: non so cosa, ma comunque qualcosa. Quasi non credo alla mia fortuna.




I balconi sono fuori. Sapevatelo.
 







1 commento:

  1. Questo blog non è un albergo. E' un genere cinematografico/letterario. O forse, peggio: un caso umano! :-D

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