sabato 29 ottobre 2011

Poltergeist

-"...uuuuhhhhh.."
Eh?
-"....uuhhh....uuuuuuhhheee.."
Ma ...
-"...uuhuhuhuuuhhheeee..."
-".....    ......    ....."

Non sono una persona particolarmente emotiva. Pur non potendomi definire coraggioso, una discreta dose di razionalità mi permette di mantenere il sangue freddo nella maggior parte delle situazioni. Ma è notte, e un pò per questioni di risparmio energetico,  un pò per assecondare la mia attitudine poco solare, ho l'abitudine di tenere le luci al minimo. Il bancone, inoltre, guarda verso la strada, dunque se un cliente si avvicina dal corridoio del piano terra  mi coglie, per così dire, alle spalle. L'hotel è vuoto, soltanto il ronzio elettrico dei pc, e dei frigoriferi dietro il bancone del bar,  mi tengono compagnia. Ma un altro rumore si sovrappone: non colgo da dove provenga, ma è presente, innegabile e distinto..

-"uuuhh...uhh..uuhh..uuuhhheeee..hnnnnn...hnnnn.."

Un lamento basso, gracchiante, come se provenisse da una radio dietro al muro. Ma quale radio? Dietro quale mur..

-"...hhnnn...hhnnn..hhnnn..."

Forse per un istinto di razionalità ( non vi pare un ossimoro? ) decido di non distogliere lo sguardo dallo schermo.  Mi concentro su cose concrete: la lista degli arrivi del giorno dopo, il controllo degli incassi della serata, le opzioni per la setttimana che

-"..uuhh..hhnn..hhnn...."

Dei passi soffici, come quelli dei bambini. Lenti e incerti. Si avvicinano, ma non riesco a capire da dove. Guarda lo schermo, mi dico. Non pensarci, guarda lo scherm..

-"uuuuhhh...uhhuuueeeee!!"
-"..AAH!!.."

E qui ho fatto un salto. Lo ammetto. Un brivido freddo mi percorre ancora la schiena, mentre una donna in pigiama mi fissa, pallida, alla mia destra. I nostri sguardi si incrociano per qualche istante. Poi si sporge appena sul bancone, e mi dice:

-" Le posso chiedere una birra?"

Eh?

-"Una birra? Una birra..certo..mi scusi, è che.."
-"...uuuhhhhhhuuueeeee.."
-"Oh, mi scusi, è la mia bambina: sa, quando sono lontana non riesce a dormire, e allora ci sentiamo con skype..."

Mi mostra il portatile, e nello schermo vedo una bimba mezzo addormentata, che stringe il suo dolce teddy mentre singhiozzante allunga le mani verso la webcam:



-"...hhhnnn...hnnn..."










Forse adesso ho davvero paura.

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