lunedì 30 aprile 2012

Lasciate ogni speranza..(1)

Ah, i colleghi. E chi saranno mai? Non ne parlo mai, ma in questo lavoro non è raro averne. Può anche accadere di lavorarci insieme, orari permettendo, dunque può essere utile cercare di conoscerli.

-"E tu chi sei?"

Ok, il mio non è stato il migliore degli esordi, in quell'occasione. La povera ragazza mi guarda atterrita, forse chiedendosi se ha già sbagliato qualcosa: l'abbigliamento (no) la postura (no) la pettinatura (no) la postazione di lavoro (si). Si guarda incerta da capo a piedi, come per verificare la propria identità, poi mi fissa negli occhi e balbetta qualcosa. Per un attimo ho pensato stesse per mettersi a piangere. Ma una luce di speranza balena nei suoi occhi castani: ecco arrivare alle mie spalle Il Direttore. Affettuosamente chiamato "Tom Marvolo Riddle". Non è questa l'occasione per spiegarvi perchè. Ma lei non conosce ancora i segreti di questa magione, povera stella, e vede in lui colui che, con la propria esperienza et auctoritas, la salverà da questo momento di palese difficoltà.

-"Lei è la nostra nuova collega, ovviamente.."
-"..Ovviamente?.."
-"Ovviamente..e visto che siete di turno insieme, sarà tuo dovere insegnarle TUTTE le nostre procedure di lavoro: il funzionamento del gestionale, inserimento delle prenotazioni dai portali, gestione dei portali, procedure di check-in e check-out, controllo del lavoro di house keeping, gestione della mailing e del centralino, controllo delle chiavi elettroniche, procedure di allarme antincendio, gestione della cassa, archiviazione pratiche passate, altre ed eventuali."

Alla frase "altre ed eventuali" la ragazza impallidisce. Il Direttore resta serio, credo, dato che per tutto questo tempo è rimasto dietro di me, con la mano destra appoggiata alla mia spalla. Mi volto lentamente, e lo guardo in viso. E' serio. Dannatamente serio. Maledizione.

-"Ma perchè io? Io le so fare tutte queste cose?"
-"Ovviamente. Iniziate facendo un giro dell'Hotel, così potra conoscere l'intera struttura. Ovviamente, assicurati che impari per bene la disposizione delle varie tipologie di stanza sui piani. Più tardi la interrogo, e se non risponde correttamente sarà tua responsabilità.."
-"..ovviamente.."
-"Ovviamente."

E se ne va. Lui. Noi due restiamo in piedi uno davanti all'altro, fissandoci per un istante negli occhi. Nessuno dei due dice una parola, per qualche secondo di troppo. Lei arrosisce e abbassa lo sguardo sulla punta delle scarpe. Abbasso lo sguardo anch'io, e fisso anch'io la punta delle scarpe. Delle sue scarpe, ovviamente. Ma non è lì la risposta al primo dei miei interrogativi. A proposito:

-"A proposito, ma..come si chiama?"


Il Direttore è serio. Dannatamente serio. E non sembra molto contento di me.


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