domenica 17 giugno 2012

Quando il gioco si fa duro: Della fine del mondo, ed altri eventi ampiamente programmabili.

Arrivano.

Li senti arrivare ronzando cori incomprensibili nelle parole, tanto da crederli profughi della Babele antica, simili al sinistro sibillare di una nuvola di temporale carica di cavallette, i loro passi pesanti come gli zoccoli del cavallo rosso dell'apocalisse. Le nuvole nel cielo ruggiscono furiose, le folle si allontanano nel panico.Qualcuno trema, qualcun'altro piange in ginocchio in un angolo, e già intuisci l'arrivo del cavallo nero, il cui cavaliere porta una bilancia e da qualche parte dietro di te senti una voce che dice: «Una misura di frumento per un denaro e tre misure d'orzo per un denaro, ma non danneggiare né l'olio né il vino». Ma in cuor tuo sai che non basterà. Una voce che un tempo ti fu amica, pronuncia lugubre al tuo fianco:

-E' la fine. Questa è la fine.

E ti volti a guardarlo in viso e pallido egli ti restituisce uno sguardo gravido di presagi di terrore, e forse di morte. Le donne scendono dalle scale e, ingenue creature, chiedono:

-Cosa sta succedendo?

E con quale cuore dici loro la verità? Con quale coraggio dire loro che i giorni a venire non vedranno più il sole, che le messi verranno distrute, che il frumento non sarà sufficente, che tre misure d'orzo non basteranno. Le otri  del vino saranno gettate a terra, e spezzate, e l'olio sarà versato.

-Cosa stà succedendo?

Sono arrivati i tifosi russi.



L'arrivo dei tifosi in trasferta può provocare giustificati moti di panico nel personale dell'Hotel.


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