martedì 4 novembre 2014

Il Santo

                      -“E lei a che santo si vota?”
-“Mi scusi?”
-“A che santo si vota?  Chi prega quando ha bisogno?”
-“Ehm…io, ecco…”

Potrei buttare un occhio al calendario, e leggere il santo del giorno. Ma no, troppo semplice. Siamo sinceri, invece, che è il modo più semplice di complicarsi una conversazione che non ho mai voluto iniziare.

-“Io non prego. Sa, non sono credente.”

Quello mi fissa perplesso, e per un momento temo di averlo offeso.

-“ In che senso?”
-“Nel senso che non credo…”
-“Sarà mica mussulmano, lei!”

La frase “Ma lei mi sta ascoltando, o la scimmia urlatrice che ha nel cervello sta intonando l’Inno del Corpo Sciolto?” mi muore in gola, a un passo dall’essere pronunciata. Per mia fortuna, la mia di scimmia urlatrice ha più senno di me, e mi suggerisce una frase più diplomatica.

-“No, non sono mussulmano. Sono un non credente. “
-“Tipo…ateo?”
-“Si, più o meno.”

Leggo nel suo sguardo un misto di pietà e schifo, che quasi mi fa sentire qualcosa più di un addetto alla reception: quasi un essere umano, forse persino meritevole di affezione. Ma la sensazione finisce presto.

-“Si, vabbeh: ma mettiamo che lei abbia davvero bisogno…del tipo che sta andando a fuoco: lei a chi si rivolge? Eh?”

Me lo dice con il tono in cui devono essersi rivolti gli inquisitori a Giordano Bruno. Ma onestamente, io non me l’aspettavo l’inquisizione spagnola: e più timoroso del martire le cui ceneri ancora galleggiano nel Tevere, gli rispondo:

-“Ai pompieri?”


L'Inno del Corpo Sciolto - Roberto Benigni

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